Ninja!
Wizard Animation

giovedì 31 luglio 2008

Chiusura estiva.... SI PARTEEEEE

Si avvisa la spettacolare clientela che il Bar rimarrà chiuso per ferie dal 7/08 al 24/08...

Indovinate un po dove andremo...


Augurandovi splendide vacanze lo Staff vi ringrazia e vi saluta.... Hasta Luego!!!

venerdì 11 luglio 2008

Separati alla nascita #6

Luca Miglino & Todd Flanders


giovedì 10 luglio 2008

Separati alla nascita #5

Marco Falchi & Ben Stiller


Separati alla nascita #4

Johnny Depp & Alfonso Galdi

Separati alla nascita #3

Cristina Chiabotto & Valentina Cioffi


Separati alla nascita #2

Carlos Valderrama & Vittorio Casini

Separati alla nascita #1

Gianmarco Tognazzi & Matteo Autuori

sabato 21 giugno 2008

Evento straordinario - Domenica 22 Giugno


In occasione della partita Italia - Spagna che si terrà Domenica 22 Giugno, ore 20.45, il Bar Mary rimarrà eccezionalmente aperto. La fantastica clientela è invitata quindi a recarsi al Bar per la visione del match e a seguire, a partire dalle ore 22.30 HAPPY HOURS. Si potranno gustare fantastiche prelibatezze da accompagnare con ottimi drinks. Vi aspettiamo numerosi... e FORZA ITALIA!!!

(sono gradite trombette, bandiere, sciarpe, cipolle, temburi, campanacci, coriandoli, parrucche tricolore, raudi, claccson, nacchere, tammorre, coreografie acrobatiche, inni pro italia, trenini e fumogeni)

Pooo Po Po Po Po Pooo Poooooooooo

Bukowski disse:

"Le due più grandi invenzioni dell'uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina."


"Accavallò le gambe e si tirò su la gonna. Si può andare in paradiso anche prima di morire."


"Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa. Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori."


"Io continuo a ripetermi che non tutte le donne sono puttane, lo sono solo le mie."


"Ospedali e galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore."


"Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano."


"Lo stile è uno strumento utile per dire quello che hai da dire, ma quando non hai più niente da dire lo stile è un cazzo moscio di fronte alla mirabilissima fica dell'universo."


"Se vivi in un armadio con i topi e mangi pane vecchio ti vogliono bene. In quel caso sei un genio."


"Agli scrittori piace soltanto la puzza dei propri stronzi."


"Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo."


"Ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa."


"Quando sono ubriaco la mia ispirazione è al massimo,questo significa essere un gran figlio di puttana."


"La merda puzza, ma la mia merda puzza meglio"


"Presi la bottiglia ed andai in camera mia. Mi spogliai tenni le mutande ed andai a letto: era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato allo yoghurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. era bello avere una scelta: Io l'avevo fatta da un pezzo la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatti loro"

venerdì 20 giugno 2008

martedì 17 giugno 2008

Sfogo

Io credo che ad ogni età ogni bambino o adulto si senta uomo. Ricordo che avevo dieci anni e pensavo, vedendo come i grandi si comportavano con me e quanto mi sottovalutassero, che quando fossi diventato io grande non avrei sottovalutato i bambini di dieci anni.
Ricordo che ne passò di tempo, che trascorsi giorni chiuso in una stanza sterilizzata per una malattia, che un amico una volta mi disse una cosa che io sapevo essere una bugia, che ebbi una ragazza, che la persi, e un'altra che perse me.
Ricordo che quando vedevo passare una bara e un auto scura, all'età di dieci anni, ridevo, e gli amici intorno a me si grattavano le palle facendo i simpatici. Mi credevo già compiuto, già superiore a tutte quelle vecchie, a tutti quei ragazzi piangenti. Mi dicevo "cos'è la morte? Perchè spaventarsene se a tutti tocca come respirare?" E ricordo che un giorno mi morì una amica, dopo giorni di coma, ed allora imparai quanta pesantezza di lacrime sta dietro un funerale, e oggi quando lo vedo passare chino il capo e sospiro.
Guardo la foto di me e leiche stiamo mezzi ubriachia tavola, l'hanno beccata col flash mentre era commossa, penso a tutte le volte che mi stupivo di come si commuovesse facilmente, anche per una semplice fotografia, e mentre lo penso mi si inumidiscono gli occhi.
Ricordo in me i mille discorsi, a difendere l'idea di anima gemella, di amore pure, ricordo me che infinite volte cercavo di ricucire uno stesso rapporto, e poi me ne rinnegavo quell'idea, che gettavo l'amore tra le finzioni degli stupidi, tra le superstizioni, e ricordo mesi di avarizia, di aridità, mesi in cui stavo come un sasso in un torrente, indifferente ad ogni cosa, e poi di siccità, quando rimanevo nel letto e il cuore era come una foglia di autunno inoltrato. Ridevo a sentire dire "innamorarsi". Ma se il cuore era secco come la paglia, e lei scintilla, con qual velocità io mi arsi?
Riscoprii la'more, mi rinacque in petto come una doccia fredda, come un fuoco d'artificio, e come un fuoco d'artificio o un fuoco di paglia in poche settimane nuovamente si spense.
Quanta strada deve fare uno per sentirsi uomo? Ne farò mai abbastanza? Cosa mi serve? Guadagnare i miei soldi, prendermi i miei svaghi, piantare un albero, scavare un pozzo. E' davvero tutto qua?
Come posso esser certo di qualcosa se, più il tempo passa, più mi basta cagare su un paio di fogli perchè tutti acclamino "al poeta!". E con questo intendo dire che se mi impegno, che se scavo nel profondo di me stesso in cerca di parole roventi e se invece sputo banalità, se pesco nella merda col badile non molti si accorgono della differenza. E quei pochi che se ne accorgono almeno una volta scambiano il fango coi diamanti, giusto per farti capire che i loro giudizi non sono che un caso.
E tu stesso, mentre scrivi e rileggi, cambi giudizio col passare dei mesi e persino dei giorni. Quando ti acade che ciò che hai scritto ieri lo disprezzi, tutto preso dall'oggi. Quando poi ti passa un anno, vai a rileggere, e l'oggi fa schifo, e lo ieri riluccica.
E se pure scrivi, che scrivi a fare? Chi leggerà mai le tue parole? Chi le comprenderà? Andranno oltre la barriera del tuo stato? Andranno oltre la barriera del tuo secolo? E quand'anche il secolo passerà, nel momento in cui persino le tombe e persino le sculture saranno sbriciolate dal turbinio dei millenni, cosa resterà di te? E se di te resterà tutto, confuso in mezzo ai mille che ti precedettero e ai miliardi che ti seguiranno, che valore avranno le tue frasi? Che valore avrà la tua anima, che tu dicevi immensa, schiacciata tra innumerevoli identiche anime?
Non ti sfiora inoltre il dubbio di avere un anima mediocre? Che le tue cose paiono grandi solo a te, e non ad altri?Ti è mai capitato di ascoltare cantanti che sciorinano banalità col viso convinto? Ti è mai capitato di deriderli? Non potrebbe essere che tu sei uno di loro?
Qunque io smisi con la pretesa della immortalità, ed i testi e la poesi nn furono più il piede di porco con cui pretendevo di aprirmi l'eterno paradiso qui in terra, ma molto di più furono. Non più sputati fuori in grande quantità nel tentativo di entrare in qualcosa di inesistente, ma secreti cn mensile parsimonia, con fatica quasi, come sudare scheggioline di vetro. Versi e testi non belli, non brutti: semplicemente inevitabili. Perchè quando diventi uno scrittore, smetti di parlare di scrittura, smetti di andare alle riunioni di scrittori, smetti di comprare i best-sellers, smetti di comprare i libri che ti dicono come scrivere, ma diventi scrittura e la scrittura, non più inseguita a perdifiato, si volta indietro a guardarti, torna e ti entra dentro e tu sei una tomba. Diventi la puttana dell'eterno.
Non vomiti sui fogli cascate di centomila parole, ma stitiche covate, sofferte, ripensate, cancellate. Quando diventi uno scrittore dimentichi persino di scrivere. I periodi, anzi le frasi, anzi le coppie di parole, ti danzano dentro come zanzare dorate e incensate, ti abbelliscono, e quando parli dici cose, e non parole, e la gente ti sta a sentire.

Aspetto gli eventuali vostri commenti... scusate lo sfogo... buona vita a tutti...

The Champion


Vittorio comanda la classifica provvisoria con il maggior numero voti...

Intro


« Quel bar non lo aveva mai visto così pieno
Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente
Ma è comunque una via che si percorre in solitudine
Si spinse avanti a gomitate
Per prendere la sua vodka liscia »
(da "Niente canzoni d'amore ", di Charles Bukowski)
Si parte da questa frase per arrivare a qualcosa di personale...
In bocca al lupo barmary.blogspot.com


Bar Mary Chat ... Have Fun !!!